È stato prorogato al 30 giugno 2022 il termine di pagamento del Canone Unico (che nel 2021 è entrato in vigore in sostituzione dell’imposta di pubblicità, TOSAP e TARIG).
In caso di pagamento rateale le scadenze delle rate vengono stabile nei seguenti termini: 30/6, 31/7, 31/10 e 31/12 (per importi superiori a euro 1.500,00.- per le occupazioni di suolo pubblico – messaggi pubblicitari) e per importi superiori a euro 250,00.- per le occupazioni aree pubbliche e spazi destinati a mercati.
La Giunta comunale con atto n. 11 del 14.01.2022 ha così deciso per permettere la predisposizione degli avvisi di pagamento per il 2022 al concessionario ABACO S.p.A tenuto conto anche del DECRETO-LEGGE 30 dicembre 2021, n. 229, (GU Serie Generale n. 309 del 30-12-2021) che ha ulteriormente prorogato fino al 31 marzo lo stato di emergenza in considerazione del rischio sanitario connesso al protrarsi della diffusione degli agenti virali da Covid-19.
La proroga del termine dal 31/1/2022 al 30/06/2022 permetterà a tutte le attività economiche di adempiere agli obblighi dopo la ripresa della normale operatività ed alla luce di eventuali interventi legislativi a favore delle categorie economiche interessate.
Gli avvisi di scadenza verranno recapitati con le consuete modalità a mezzo posta ordinaria o posta certificata, in tempo utile per il versamento.
Il Comune informa inoltre che l’ufficio Abaco di Grado è ubicato nella sede municipale di piazza Biagio Marin n. 4 all’ultimo piano (orario di apertura in presenza martedì e giovedì dalle 10.00 alle 12.00, tel. 0431898282, e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.).
Il Comune di Grado informa che sta ponendo mano alla riforma della disciplina per l’assegnazione della concessione di specchio acqueo, l’uso e la gestione degli ormeggi di competenza comunale, per assicurare ai concessionari certezza del diritto all’ormeggio, procedure trasparenti e rispetto delle norme vigenti.
Sono interessate le associazioni nautiche e i singoli concessionari che hanno i propri ormeggi lungo le sponde del canale dei Moreri e del canale Belvedere, del canale dell’isola della Schiusa prospiciente riva Serenissima, del canale prospiciente riva Ugo Foscolo e viale argine dei Moreri e del canale Moreri prospiciente valle Cove. Un numero considerevole di concessioni è scaduto il 31 dicembre ed è in attesa di rinnovo, che non può più intervenire con una ulteriore proroga di un anno, come ormai era prassi da parecchi anni.
È infatti noto da una decina di anni che le norme del codice della navigazione, del suo regolamento di esecuzione e di altre disposizioni che prevedono forme di prosecuzione dell’utilizzo dei beni pubblici mediante rinnovi taciti, proroghe e istituti similari, che escludono qualsiasi valutazione selettiva del concessionario, sono contrari alle direttive comunitarie e agli obblighi internazionali assunti dall’Italia nei confronti dell’Unione europea, nello specifico l’art. 49 TFUE e art. 12 direttiva 2006/123/CE . È altresì noto che il Consiglio di Stato in adunanza plenaria si è recentemente pronunciato con sentenze n. 18 e 19 del 09/11/2021 stabilendo che le concessioni demaniali marittime devono essere rilasciate esclusivamente sulla base di procedure concorsuali e selettive, per cui alla loro scadenza deve escludersi il diritto alla prosecuzione del rapporto in capo ai concessionari, con la conseguenza della decadenza di tutte le concessioni demaniali scadute.
Le concessioni del Comune, pur diverse per la particolarità degli usi civici che impongono una riserva a favore degli abitanti di Grado, non possono sottrarsi ai principi generali della materia laddove stabiliscono il divieto di proroghe automatiche e obbligano l’Amministrazione ad attivare alla scadenza nuove procedure selettive per l’affidamento in concessione. Le aree del Comune interessate dagli ormeggi sono attualmente disciplinate da tre diversi regolamenti, simili ma differenti soprattutto nei requisiti che devono possedere i concessionari e per le modalità di rilascio delle concessioni. I tre regolamenti sono stati adottati alla fine degli anni ’90 e aggiornati ai primi anni 2000; non sono coerenti con le norme del Trattato e della direttiva e non sono mai stati modificati per renderli adeguati al nuovo quadro istituzionale; da ultimo non sono state nemmeno puntualmente rispettate tutte le disposizioni regolamentari, in particolare quelle relative alla verifica delle situazioni reddituali massime previste per poter ottenere e mantenere la concessione.
Infine, a complicare la situazione, di per sé già molto complessa, nella laguna esistono beni pubblici, intestati parte a nome del Comune e parte della Regione, su cui insistono concessioni miste, assegnate alla competenza dell’una o dell’altra Amministrazione per semplificazione amministrativa, sulla base di un accordo in corso di approvazione che andrà a sostituire uno precedente del 2010, fermo restando che le aree gravate da uso civico rimarranno nella competenza del Comune.
Dunque, un quadro magmatico caratterizzato da diffusa irregolarità, che impone di introdurre con urgenza una nuova disciplina attraverso un unico regolamento per l’uso e la gestione degli ormeggi, in luogo dei tre precedenti, che metta in sicurezza per un lato l’attività dell’Amministrazione ma soprattutto i diritti dei concessionari scaduti, eccepibili da tempo, addirittura anni.
Il Comune si sta attivando per superare tale situazione attraverso un percorso che prevede già nel mese di gennaio incontri con i rappresentanti delle associazioni nautiche, destinatarie della nuova regolamentazione, chiamati a offrire il loro contributo in modo partecipato su criteri e modalità della nuova disciplina delle concessioni sulla base dei seguenti obiettivi:
-mantenere l’assegnazione degli ormeggi agli attuali occupanti, da considerarsi legittimati ad occupare l’ormeggio fino alla nuova concessione in base alla nuova regolamentazione;
-definire i nuovi requisiti per aver titolo al godimento dell’uso civico-ormeggio sulla base di procedure semplificate e trasparenti, correlate a situazioni oggettive di presenza sul territorio comunale;
-stabilire il canone concessorio in modo non discriminatorio, nel rispetto della vigente legislazione.
Gli uffici del Comune stanno in questi giorni rispondendo alle richieste di proroghe, finora pervenute, e non più consentite per le ragioni sopra illustrate, informando sinteticamente i richiedenti del nuovo stipulando accordo Comune /Regione e della predisposizione del nuovo regolamento sulla cui base saranno definite le nuove concessioni, ma allo stesso tempo dando formale preavviso del diniego, come prevede la legge sul procedimento amministrativo.
Si è ritenuto necessario chiarire a tutti gli interessati con il presente documento la situazione in atto, le attività avviate, il percorso partecipato che si è deciso di condividere.